Pinna ha fatto una precisa scelta di campo, olio solo della cultivar bosana e solo denocciolato: l’olio secondo Luigi Veronelli, “pasionario” dell’extravergine ottenuto unicamente dalla polpa delle olive, senza nocciolo. Così per tutta la produzione: l’olio base (Maccia d’Agliastru), il cru (Antichi Uliveti del Prato) e anche le conserve, “perché è un olio più stabile e mantiene meglio e più a lungo la fragranza dei prodotti sotto vetro” spiega la scelta aziendale Antonella Pinna. Le creme e i sottoli, dal gusto denso e preciso, sono realizzate con verdure prevalentemente coltivate nei terreni di proprietà, in Sardegna, lavorate dal fresco e a mano, senza additivi e conservanti. Tra le specialità di punta le cipolline borrettane in agrodolce, deliziose, forti e soavi, dall’impatto aromatico delicato, seguite dai gustosi pomodorini ciliegini secchi, dall’intrigante vellutata di asparagi di campo e dal tonno “di corsa” della tonnara di Sant’Antioco, dalle carni sode e dal gusto intenso e rotondo, la new entry dei trasformati Pinna. Molto buoni si confermano i carciofini spinosi sardi tagliati al coltello, i funghi cardoncello, le favette, gli asparagi interi, la crema di carciofini. Altra novità la creazione di Eticalimenta, società di selezione di specialità sarde realizzate da piccoli produttori regionali, con pasta artigianale, pane bistoccu e dolci a base di grani coltivati nell’isola.
Fonte: Gambero Rosso